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venerdì 25 ottobre 2002

VUITTON CUP - 30 NODI, NIENTE REGATE


Vuitton Cup - 30 nodi, niente regate Bufera sul mare e bufera sui timonieri. Con trenta nodi di vento gli organizzatori non hanno fatto uscire neppure in acqua, per la terza giornata, le barche e gli equipaggi che adesso sembrano molto diversi da quelli che hanno inziato la Louis Vuitton Cup, il 1° ottobre. Se tre anni fa i tanti round robin iniziali davano la possibilità di crescere per gradi e diventare giorno dopo giorno più competitivi, adesso le 16 regate di qualificazione sono poche e non possono essere sprecate. Ecco che allora il licenziamento del timoniere diventa lo sport preferito ad Auckland. Dopo la sconfitta contro Luna Rossa ha perso momentaneamente (poi vedremo il perché) il posto Peter Holmberg, uno specie di stregone del match race, l'uomo che non perde mai una partenza. "Non perde partenze, ma non vince le regate - ha spiegato Larry Ellison, il numero 1 di Oracle -. E allora era necessario cambiare. In fretta per non trovarci fra qualche tempo a guardare, in tv, gli altri che partecipano alla finale della Vuitton Cup".

Logica stringente, ma integralmente giusta? Finora di tutti coloro che hanno cambiato il timoniere, pochi hanno avuto dei vantaggi netti: gli inglesi hanno migliorato i risultati, ma non c'è contro prova che con Andy Green le cose non sarebbero state le stesse. I francesi perdevano con Presti e perdono con Pillot, gli svedesi di Orm sono dovuti tornare sui propri passi perché se prima con Jesper Bank qualche vittoria l'avevano ottenuta, nell'interregno Magnus Holmberg (non sono parenti, il primo è delle isole Vergini, questo è svedese), non ci sono stati lampi oltre quelli delle sconfitte. Quindi la ruota è tornata prontamente al danese Bank. Lo stesso potrebbe accadere all'altro Holmberg che dopo essere stato sbarcato da Ellison, proprio del Signor Oracle prenderebbe il posto in barca. Il quinto uomo più ricco del mondo si è reso conto che la sua presenza a bordo non da un valore aggiunto alla spedizione e allora sta meditando, oltre ad aver dato la responsabilità del sindacato a Chris Dickson (finalista della Louis Vuitton Cup con Plastic Fantastic nel 1987), di farsi da parte proprio per permettere a Peter Holmberg di tornare in barca per le partenze. Un complesso meccanismo per scuotere il sindacato di San Francisco dal torpore delle troppe (e inattese) sconfitte. Ma l'impressione è che da qui alla fine della coppa America di queste scene ne vedremo parecchie…

La classifica (vinte-perse)
1. One World (Usa)*, Alinghi (Svi) 9 (9-1)
3. Oracle (Usa), Luna Rossa (Ita) 6 (6-4)
5. Gbr (Gb)** 5 (5-4)
7. Stars&Stripes (Usa), Victory (Sve)** 4 (4-5)
8. Mascalzone Latino (Ita) 1 (1-9)
9. Le Defi (Fra) 0 (0-10)
* un punto di penalità da scontare
** una regata in meno


Le regate inviate (secondo round robin, terza giornata)
Luna Rossa-Le Defi (LR)
Alinghi-Mascalzone Latino (AL)
Victory-Stars Stripes (VIC)
One World-Gbr (OW)
Riposa Oracle.
(tra parentesi il vincitore del primo round)

Risultati e Classifiche

Fonte: Gazzetta.it

 Foto Allegata

Vuitton Cup - 30 nodi, niente regate



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