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 MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2003 - VUITTON CUP - ALINGHI VINCE CON FATICA


Vuitton Cup - Alinghi vince con fatica Alinghi è sul 3-0 nella finale della Louis Vuitton Cup. Ha già in cassaforte cioè più della metà dei 5 punti che in totale le servono per conquistare il trofeo che fu di Luna Rossa tre anni fa. Vada per il punto, per il morale e per tutto, ma la terza regata è stata la più dura per la barca svizzera. Oracle Bmw ha giocato il tutto per tutto e ha davvero sfiorato la vittoria. Decisivo il secondo lato di poppa. Sino a quel momento Alinghi era sempre rimasta al comando, pur con meno facilità rispetto alle prove precedenti. Probabile dipendesse dal vento.

La regata è infatti partita con molto ritardo (dalle 13.15 previste alle 15.50) per la bonaccia. Quando mancava davvero poco al limite del regolamento (le ore 16) si sono materializzati dal niente più di 10 nodi da Nord che hanno consentito una regata perfetta. Non c’era onda e Oracle soffriva meno di bolina il rivale. Per l’intero primo giro Oracle è rimasto entro i 13”, un niente. Al momento cruciale nella seconda poppa Oracle è riuscito, in strambata, nel suo primo sorpasso di questa serie. Nella strambata successiva però Alinghi tornava in testa e nel tentativo di recuperare di nuovo Holmberg (mercoledì sempre al timone) toccava con la propria prua la poppa di Alinghi.
Infrazione netta, prontamente rilevata dal giudice a bordo (il contatto è avvenuto ai suoi piedi). Nella strambata successiva Oracle tornava in testa, pur con la sensazione che Alinghi, soddisfatto dal vantaggio della penalità, preferisse tenersi fuori dai guai. Comunque grazie a tutto questo, Oracle è passato in testa alla boa numero 4, per la prima volta in vantaggio a una boa in questa finale. Holmberg rimaneva in testa anche di bolina, riuscendo persino ad allungare. I 29” di vantaggio con i quali Oracle iniziava la poppa conclusiva sembravano di buon auspicio per il primo punto americano, ma con il gennaker stavolta Alinghi non perdeva un metro.
Sul traguardo, intorno alla boa, Oracle aveva l’ultima possibilità per eseguire la penalità. La rotazione però si rivelava maldestra: la boa veniva toccata e, al di là della conclusione spettacolare e simultanea, in effetti Oracle doveva rifare la manovra fissando il proprio distacco in 1’01”. 3 a 0, ma Oracle non ha ancora issato la bandiera bianca. Lo conferma Tommaso Chieffi, stratega di Oracle: “E' stato scritto troppo in fretta che Alinghi avrebbe passeggiato. Oggi abbiamo dimostrato che siamo ancora vivi”.
  Risultati e Situazione

Autore: Gazzetta.it

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